Renato Pozzetto è un ex pugile comunista soprannominato Gandhi che invece di combattere per diventare un campione preferisce la fabbrica per coerenza di pensiero. Adesso picchia soltanto fascisti (quando se lo meritano), guarda film russi, non vuole privilegi, critica il sindacato e lotta per la giustizia sociale. Pozzetto ha una bella fidanzata come Edwige Fenech, ma va in crisi quando incontra un giovane omosessuale interpretato da Massimo Ranieri e lo difende da un'aggressione fascista. La sua vita si complica, perché la portiera spia i comportamenti equivoci dei due amici, i compagni di lavoro e la fidanzata sospettano un passaggio all'altra sponda e temono per la moralità del rappresentante sindacale. Si sparge la voce che "il Gandhi è un culo" e il partito corre ai ripari organizzando un viaggio premio in Russia, sorta di terra promessa per i comunisti di fine anni Settanta. Il sogno di tutta una vita si avvera, il Gandhi se ne va stringendo al petto la fotografia di Berlinguer, l'amico sospetta che i compagni lo vogliano sottrarre alla sua influenza negativa, ma non dice niente perché lo vede troppo felice.